Ciao Gianluca, per la legge dei gas perfetti PV=nRT. Questo significa che se il volume si dimezza la pressione raddoppia, e se la temperatura raddoppia la pressione raddoppia . In questo caso possiamo quindi vedere che V2 è la metà di V1, quindi ci aspettiamo che la P2 sia il doppio della P1. Però c’è anche da considerare il parametro della Temperatura, che raddoppia (va da T1= 200.15 K a T2=400.15 K -sempre trasformare da C a K nei problemi con i gas-). Quindi P2 sarà 4 volte P1.
Se vuoi puoi anche provare a ricavare la risposta facendo i calcoli, sostituendo all’equazione P*V=nRT i parametri dati dall’esercizio. L’equazione impostata sarebbe: P1*V1/T1 = P2*V2/T2. Ricordati che i calcoli vanno fatti con la T in Kelvin e non in Celsius.
Ciao Giulia,
ti do un aiuto. Un acido ossigenato è un modo alternativo di dire “ossiacido”, che sono dei composti che si formano dalla reazione di un’anidride con acqua. Quindi devi capire qual è l’anidride tra le diverse risposte. Fammi sapere se ti torna!
Io volevo solo avvisare che sfortunatamente domani non potrò esserci alla lezione di chimica per un impegno, scusate. Mi rimetterò in carreggiata guardando poi il video online.
Ciao Giulia, questo e’ in effetti un quesito complesso, che unisce conoscenze di chimica e di biologia. Fondamentalmente e’ il principio di Le Chatelier, ma condito in salsa bio. L’iperventilazione porta a una diminuzione della concentrazione di CO2 nel sangue (e questa era la prima difficoltà dell’esercizio, sapere che cosa provoca l’iperventilazione). Questo ti serve a capire che l’equilibrio, nel momento in cui diminuisce la CO2, si sposterà a sinistra. Questa diminuzione di CO2 porterà, per il Principio di Le Chatelier, a una diminuzione di acido carbonico (H2CO3) che verrà consumato maggiormente per sopperire alla mancanza di CO2, ma tale consumo andrà a diminuire l’acido carbonico nel sangue, rendendo il pH più basico. La risposta giusta è quindi la C, eliminando la CO2 gli equilibri si spostano verso sinistra. 🙂
Ciao Gianluca, questo è un bel quesito! Il problema ti chiede la resa di MgSO4, che significa capire quante moli di MgSO4 ottieni dalla reazione, e paragonarle con quante moli ti aspetteresti data la stechiometria. Come calcoliamo le moli?
Ciao! Ho provato a fare il quesito 46 di chimica (allego il testo), ho provato a leggere anche la soluzione a fondo libro ma sinceramente non ho ben capito come si risolvesse…. mi puoi dare una mano?
Ecco qua il testo:
Quanto pesa una molecola di anidride carbonica?
A) 44 x 1,67 x 10–27 kg
B) 22 x 1,67 x 10–27 kg
C) 44 x 167 x 10–17 kg
D) 44 x 0,167 x 10–35 kg
E) 4,4 x 1,67 x 10–27 kg
Mi sono persa principalmente dopo aver calcolato la MM di CO2. Grazie per l’aiuto
Ciao Ilaria, questo quesito richiede di sapere come calcolare la MM di una molecola (in questo caso la CO2) e sapere che il peso di una qualsiasi molecola (in g) è pari a 1,67x 10-27. Da li risalite alla risposta giusta è abbastanza facile. Prova a vedere se ti ci ritrovi 🙂
Ciao, ti chiedo un chiarimento su questo esercizio:
Un elemento presenta le seguenti energie di ionizzazione successive approssimate:
prima Ei,1 = 780 kJ/mol
seconda Ei,2 = 1580 kJ/mol
terza Ei,3 = 3200 kJ/mol
quarta Ei,4 = 4400 kJ/mol
quinta Ei,5 = 16 000 kJ/mol
sesta Ei,6 = 19 784 kJ/mol
Di quale elemento si tratta?
Sodio
Alluminio
Silicio
Cloro
Elio
Ho ragionato in questo modo: il salto lo abbiamo tra la 4 e la 5 Ei. Quindi dopo aver tolto 4 elettroni, c’è il “grande salto”. Ero indeciso tra il Si e il Cl. Il Si però dopo tre elettroni tolti, il quarto sarebbe in N=3 e quindi non mi torna. Il Cl invece, dopo aver tolto 4 elettroni, il quinto sarebbe negli orbitali s e quindi ho pensato che fosse il Cl ad avere una maggiore differenza come energia di ionizzazione per togliere il quinto elettroni.
Ciao Luca, c’eri quasi! Il salto energetico come hai correttamente indicato avviene tra la quarta e quinta energia di ionizzazione, che significa che questo elemento ha 4 elettroni nella configurazione esterna, ovvero è un elemebto s2 p2. Eliminati i 4 elettroni esterni il quinto elettrone va preso nel livello energetico inferiore, e questo provoca il “salto”. Qual è l’unico elemento con una configurazione elettronica esterna s2p2 nella lista?
ho capito, quindi conviene sempre riportarsi alle configurazione elettronica esterna piuttosto che ragionare come ho fatto io visto che può portare a sbagliare?
Grazie mille
Ciao Luca, questo esercizio è un po’ un trabocchetto. Il tuo ragionamento è in principio corretto (CaOH2 è una base forte) e sicuramente il pH aumenterà e tenderà al basico. Ma non sappiamo se sarà maggiore di 7 poiché il problema non ci indica il pH di partenza. Una soluzione acquosa non significa una soluzione di pura acqua ossigenata. Se la soluzione di partenza era una soluzione acquosa con pH molto acido l’aggiunta della nostra base farà sicuramente aumentare il PH, ma non sappiamo se sarà maggiore di 7. Ti torna? La risposta giusta è la B, il pH aumenta.
Ciao! Ho provato a risolvere il quesito 100 del libro (allego testo) ma avrei bisogno di un chiarimento:
Lo ione 3+ Gd , avente configurazione elettronica [Xe]4f7, ha proprietà paramagnetiche che
lo rendono adatto per la produzione di mezzi di contrasto per applicazioni in diagnostica.
Da cosa dipendono tali proprietà?
A) Dall’elevato numero di elettroni spaiati che caratterizzano lo stato fondamentale dello
ione 3+ Gd
B) Dal valore inusualmente elevato della carica dello ione Gd3+
C) Dalla capacità dello ione 3+ Gd di contrastare efficacemente l’azione degli ioni − OH
presenti nei fluidi biologici
D) Dalla capacità dello ione 3+ Gd di contrastare efficacemente l’azione dei radicali OH•
presenti nei fluidi biologici
E) Dal rapido decadimento dello ione 3+ Gd a dare 3+ Xe come prodotto di decadimento, con
contestuale emissione di particelle α e elettroni
Dal testo dunque deduco che lo ione Gd ha proprietà magnetiche solo se sottoposto a campo magnetico, quindi adatto per la diagnostica medica. Io ho escluso subito la E perchè se ha propr.magnetiche solo in campo magnetico non è possibile che decada in presenza del campo.
Grazie per l’aiuto!
Ciao, ho provato a risolvere questo quesito ma non l’ho capito bene… Mi daresti una mano? Grazie
Date le tre coppie di sostanze indicate di seguito, si identifichi per ogni coppia quale
sostanza presenta forze intermolecolari maggiori.
1. CH4 e CBr4
2. N2 e NO
3. CH3CH2CH2NH2 e (CH3)3N
[Si assumano temperatura e pressione standard (STP)]
A) 1: CBr4, 2: NO, 3: CH3CH2CH2NH2
B) 1: CBr4, 2: N2, 3: (CH3)3N
C) 1: CBr4, 2: N2, 3: CH3CH2CH2NH2
D) 1: CH4, 2: NO, 3: (CH3)3N
E) 1: CH4, 2: N2, 3: (CH3)3N
Ciao Ilaria, questo quesito è un po’ astioso in effetti, perché va a testare la vostra preparazione sia per il capito 3 (forze intermolecolari) sia per il capitolo 6 (derivati degli idrocarburi). Partiamo dal prinicipio: che cosa provoca delle forti forze intermolecolari? O la presenza di ponti idrogeno, o la presenza di una molecola polare che può formare un dipolo permanente. Andiamo quindi a cercare queste molecole tra le coppie date. Quella più facile da individuare è la N2 e NO. Tutte le molecole omoatomiche sono apolari, mentre tutte le molecole eteroatomiche sono polari. Quindi questo caso è facilmente risolto: NO è la molecola che può formare forze intermolecolari maggiori. Questo ci porta ad escludere tutte le risposte eccetto la A e la D. Passiamo adesso alla combinazione 3, quella delle molecole organiche. Entrambi i composti sono delle ammine, quindi che fare? La differenza è che una (CH3CH2CH2NH2) è una ammina secondaria che può formare ponti idrogeno, mentre la (CH3)3N è una ammina terziaria e come tale non può formare ponti idrogeno. Quindi la risposta giusta è la A. E come mai tra CH4 e CBr4 la molecola ri CBr4 è quella che può formare legami intermolecolari più forti? Prova a pensarci…;)
Perché il CH4 è un metano, ovvero un alcano con ibridazione sp3 che NON forma legami a idrogeno in quanto si sa che i ponti a H si formano solo fra N, O e F. La differenza di elettronegativtà, inoltre, è molto bassa, quindi deduco che la molecola forma legami covalenti. Di conseguenza, dunque, CBr4 ha forze intermolecolri molto più forti rispetto al metano.
Ci potrebbe stare come ragionamento?
Grazie ancora per l’aiuto!
Quasi;) sono entrambe molecole apolari, ma la differenza di elettronegatività del CBr4 è leggermente più alta, quindi può formare forze di London leggermente più forti del metano. 🙂
Ciao Ilaria, questo quesito è un po’ astioso in effetti, perché va a testare la vostra preparazione sia per il capitolo 3 (forze intermolecolari) sia per il capitolo 6 (derivati degli idrocarburi). Partiamo dal principio: che cosa provoca delle forti forze intermolecolari? O la presenza di ponti idrogeno, o la presenza di una molecola polare che può formare un dipolo permanente. Andiamo quindi a cercare queste molecole tra le coppie date. Quella più facile da individuare è la N2 e NO. Tutte le molecole omoatomiche sono apolari, mentre tutte le molecole eteroatomiche sono polari. Quindi questo caso è facilmente risolto: NO è la molecola che può formare forze intermolecolari maggiori. Questo ci porta ad escludere tutte le risposte eccetto la A e la D. Passiamo adesso alla combinazione 3, quella delle molecole organiche. Entrambi i composti sono delle ammine, quindi che fare? La differenza è che una (CH3CH2CH2NH2) è una ammina secondaria che può formare ponti idrogeno, mentre la (CH3)3N è una ammina terziaria e come tale non può formare ponti idrogeno. Quindi la risposta giusta è la A. E come mai tra CH4 e CBr4 la molecola ri CBr4 è quella che può formare legami intermolecolari più forti? Prova a pensarci…;)
Ciao, avrei bisogno di una mano in questo esercizio.( allego il testo di seguito)
Qual è il grado di dissociazione di un elettrolita A 3B 4 in una soluzione 2,5 M, sapendo
che la concentrazione di B–3 all’equilibrio è 0,080 M ?
A. 0
B. 1,080
C. 0,001
D. 0,100
E. 0,008
Ciao, sono Giulia, .
Purtroppo non ho lo screenshot ma la formula A3B4 si riferisce ad un elettrolita composto da due elementi , in questo caso A e B con i corrispettivi numeri a pendice ad indicare il numero di atomi di quell’elemento in un molecola.
Per B-3 si intende la concentrazione di B elevata alla meno 3.
allora se ho interpretato bene il testo tu hai 4 ioni di B e 3 di A. Il grado di dissociazione alfa si misura facendo il rapporto tra la concentrazione dello ione e la concentrazione della soluzione iniziale. Quindi il risultato sarebbe 0.08/2.5M. Attenzione però che B ha 4 ione in soluzione, quindi alfa va moltiplicato per 4. Questo dovrebbe risultare nella risposta C (0,1). La A e la B non sono possibili perchè alfa è sempre tra zero e 1 (quindi B sbagliata), e in questo caso il testo ti indica che l’elettrolita si dissocia in A e B, quindi non può essere 0. Una curiosità: è un quesito ufficiale del ministero? Perchè di solito i quesiti ufficiali hanno cifre tali che i calcoli possono essere fatti facilmente a mente.
1) Una soluzione eterea per etere dietilico contiene un composto organico incognito (40 g in 300 g di
etere). Sapendo che la tensione di vapore della solu- zione è di 400 mm Hg a 20 °C e che la
tensione di vapore dell’etere è di 442 mm Hg, alla stessa tempe- ratura, individuare la massa
molecolare del composto :
A. 94 u
B. 47 u
C. 191 u
D. 188 u
E. 200 u
2) Indicare il pH di una soluzione acquosa di AlCl3 0,020 M a 25 °C, sapendo che il valore della Ka di
[Al(H2O)6]
3+ è 1,3 ·10‒5 a 25 °C:
A. 5,87
B. 9,50
C. 3,29
D. 23,6
E. 10,2
3) Indicare la massa di ossido che si è formata in una reazione in cui si brucia un campione di Mg
(0,455 g) grezzo in presenza di una quantità nota di ossigeno in eccesso (2,31 g), se dalla reazione
si ottiene solo MgO, e la massa di ossigeno non reagito è di 2,05 g:
A. 0,655 g
B. 0,755 g
C. 0,715 g
D. 0,851 g
E. 0,855 g
partiamo dalla terza che è quella più facile. Innanzitutto il testo non è chiaro, poiché cosa intende per “ossido”? Immagino significhi ossido di magnesio, che è il prodotto. Scriviamo la reazione e bilanciamola:
2Mg + O2 —> 2MgO
la quantità di Mg metallico è 0,455 g. Possiamo quindi ricavare il numero di moli di Mg usate nella reazione, che è 0,455/24 (il PM del Mg, che non è provvisto come dato). Questo ti da un risultato di 0,02 moli. Essendo che la reazione ci dice che a 2 quantità di Mg corrispondono 2 quantità di MgO, possiamo ricavare il numero di moli di MgO che sarà uguale, ovvero 0.02. A questo punto troviamo la massa in g del MgO, che sarà 0,02 * (24+16), che è il peso molecolare dell’ossido di magnesio. Questo ci da un risultato di 0,715 g, ovvero risposta C.
Vorrei sottolineare due cose: innanzitutto che il dato sull’ossigeno per come è impostato il problema è inutile. Ci sarebbe stato utile sapere la quantità dell’ossigeno in eccesso se avesse chiesto la quantità in g totali che restano alla fine della reazione (quindi O2 non reagito + MgO). Ma il problema chiede solo l’ossido (di Mg?). Quindi quel dato non ci serve. Inoltre l’O restante è facilmente ricavabile dal bilanciamento dell’equazione, quindi quel dato è inutile anch’esso.
Secondo punto da notare è che non ti venivano date le masse atomiche del Mg e dell’O. Mentre per l’O è comune non darla, di solito il Mg (24 u) viene dato.
In generale sconsiglio sempre di esercitarsi troppo su esercizi non ufficiali: sono spesso pieni di errori, le spiegazioni sono fatte male, non seguono il programma ufficiale e vi fanno venire il mal di testa per niente. 🙂
ma per qualche insondabile motivo continuo a chiamarti con il nome di qualcun’altro…scusami tanto. Dev’essere l’anzianità e il caldo. Ti giuro che so chi sei e che so che sto rispondendo a Giulia! 😉
ora passiamo al quesito 1. Innanzitutto credo che questo non sia un test ufficiale, perchè usa delle formule non include nel programma. Cercate sempre di usare i test ufficiali, poichè spesso quelli inventati non aiutano a focalizzarvi sugli argomenti che vi chiederanno all’esame. In questo testo per esempio le formule usate non sono quelle di riferimento, e non vi da un dato (la formula dell’etere dietilico) che secondo me andava data, visto che di solito le formule che il test si aspetta che voi sappiate sono solo relative agli alcani principali e non ai loro derivati complessi. Detto questo, procediamo:
Il problema ci chiede di trovare la massa molecolare del composto organico (di massa nota uguale a 40 g) disciolto in etere dietilico (la cui formula non viene data, ma che è necessario sapere per la risoluzione del quesito ed è C4H10O). L’unico modo per trovare la MM di questo composto è ricavarne il numero di moli, quindi lo scopo del problema è quello di trovare il numero di moli di soluto. Come facciamo?
La formula che devi usare è una formula alternativa della tensione di vapore, che mette in relazione la tensione di vapore (P) con la frazione molare (X). In particolare essa dice che P soluzione = P solvente * X solvente (1). Poi ti serve una formula che metta in relazione la X solvente con le moli. La formula è X solvente = n moli solvente/(n moli solvente + n moli soluto) (2). Nota che questa formula è nient’altro che la definizione di frazione molare, ovvero il rapporto tra le moli di soluto o solvente fratto le moli totali in soluzione.
Procedendo con i calcoli, risolvendo la (1):
X solvente = P soluzione /P solvente= 400/442 = 0.90
Sostituendo il valore di X nella (2) otteniamo:
0.90= n solvente/(n solvente + n soluto) (3)
Prima di procedere dobbiamo trovare le moli di solvente. Il problema ci dice che l’etere dietilico è presente in massa pari a 300 g. Possiamo quindi trovarne le moli applicando la solita formula n= m(g)/MM (g/mol). La MM dell’etere dietilico è calcolabile sapendo la formula e le masse atomiche di ciascun elemento. La formula non veniva data ma è C4H10O, che significa MM= (12*4)+(10*1)+16=74
Quindi n solvente= 300 g/74 g/mol = 4.05 moli
A questo punto sostiuiamo questo dato nella (3) e otteniamo:
0.90= 4.05/ (n soluto + 4.05)
Risolvi per n soluto e ti viene n = 0.44 moli
A questo punto trovare la MM del soluto è semplice. Fammi sapere che risultato ti viene 🙂
Ciao Emma, ti chiedo gentilmente se domani a lezione possiamo vedere l’es.413 del libro sul pH (allego testo):
In un matraccio contenente 400 mL di acqua distillata, vengono trasferiti 25 mL di una soluzione
0,4 M di NaOH e 75 mL di una soluzione 0,2 M di HCl. Quale tra i seguenti è il valore corretto del
pH della soluzione risultante?
A) 12
B) 2
C) 4
D) 1
E) 7
allora in generale un aumento del volume DIMINUISCE sempre il potere tamponante. Quindi sicuramente non potevano essere la C, la D e la E. Però la soluzione tampone mantiene il pH invariato, quindi la risposta giusta sarà la B. Attenzione che il problema ti specifica che l’aumento del volume è del 10%, quindi un aumento moderato. In generale il potere tampone funziona bene fino a quando le quantità di acido o base aggiunti rimangono inferiori alle quantità di acido e base presenti (quindi una diluizione di solo il 10% è tollerata). Nel caso queste non ti fossero indicate puoi tenere a mente come regola generale che il potere tamponante si esaurisce se il il rapporto tra l’acido e la base è più alto di un fattore 10.
Ciao Emma, ti chiedo una cosa sul calcolo del pH. Nel caso facendo i calcoli ci viene una concentrazione di H+ di 0.05 e ci chiede di calcolare il pH, dobbiamo fare -log0.05. Che può essere scomposto in -(log5 + log0.01) quindi -(log5 -2) quindi -lo5 +2. Se i risultati sono vicini tipo 0, 1.3 e 0.7 come facciamo senza calcolatrice a beccare il risultato corretto senza sapere il log5?
una concentrazione di [H+] pari a 0.05 significa un pH intorno a 2. Questo perchè 0,05 è come dire 5*10(-2), e puoi usare l’esponente della potenza di 10 per intuire l’ordine di grandezza del pH (in questo caso è 10(-2), esponente cambiato di segno = 2). A quel punto cerca tra le soluzioni il pH più vicino a quella cifra, in questo caso 1,3.
allora per quanto riguarda l’esercizio 39:
La reazione bilanciata è Ca3P2 + 6H2O –> 3Ca(OH)2 + 2PH3 . Dal momento che l’acqua è in eccesso
il rapporto tra le moli di Ca3P2 e PH3 è 1:2, vale a dire che nella reazione si produrrà un numero di
moli di PH3 doppio rispetto a quello di Ca3P2 che reagiscono. Il numero di moli di Ca3P2 è pari a 18 /
182.2 = 0.1 moli (approssimazione ottenibile senza calcolatrice). Per cui si produrranno 0.1∙2=0.2
moli di PH . In condizioni TPS una mole di gas ideale occupa il volume di 22.4 litri, per cui il volume
di PH3 prodotto sarà 0.2∙22.4=4.48 litri, approssimativamente. La risposta corretta è quindi la E.
Per quanto riguarda il 40 (un po’ più complesso effettivamente) invece:
9 mg di HCl corrispondono a 36∙ (10 -3)/36 = 10-3 moli (il -3 è l’esponente). 20 mg di NaOH corrispondono invece a 20∙ (10 -3 )/ 40 = 0.5∙10-3 moli. Dal momento che HCl e NaCl sono rispettivamente un acido e una base
molto forti, si avranno in soluzione 10-3 moli di ioni H + e 0.5∙10 -3 moli di ioni OH- . Rimarrà quindi un
eccesso di (1-0.5) ∙10 -3 = 0.5∙10 -3 = 5∙10-4 moli di ioni H + in 1 litro di soluzione (non tenendo conto
del volume dell’acido e della base aggiunti, trascurabili ai fini del calcolo). Il pH della soluzione sarà
quindi uguale a – Log (5∙10 -4 ) . Senza calcolatrice si può prevedere che il risultato sarà un numero
compreso tra 3 e 4 (3.3 più precisamente). La risposta corretta è quindi la D, compreso tra 2 e 4.
Ciao,
Vorrei avere un chiarimento sull’es.35 della simulazione 4. Io avevo messo la E perché, secondo me, essendo la massa del Gallo pari a 69 avesse un alta percentuale di Ga69.
Potresti aiutarmi a capire meglio come mai è la D e non la E? Grazie
la risposta è la D poichè la D se fai il calcolo è corretta. Mi spiego meglio: La massa atomica media di un elemento corrisponde alla media pesata delle masse atomiche dei suoi diversi isotopi, con un peso proporzionale alla loro frequenza relativa. Se 69 Ga e 71 Ga fossero presenti con la stessa frequenza, entrambi 50%, la massa atomica media dovrebbe coincidere con la media aritmetica dei pesi atomici dei due isotopi, vale a dire (69 + 71) / 2 = 70 u. Poiché la
massa atomica media è invece di 69.7 u, inferiore a 70 u, possiamo da subito escludere la risposta
A e, osservando che deve risultare più abbondante l’isotopo 69 Ga rispetto a 71 Ga, anche le risposte
B e C.
A questo punto puoi provare a fare i calcoli eseguendo la media pesata con i dati delle risposte D ed E. Se si prova a verificare la risposta D (la più plausibile vista la differenza di 0.3 della massa
media rispetto al valore di 70) si ottiene (69*0.60)+ (71*0.4) = 69.8. Tenendo conto dell’approssimazione delle risposte, la
risposta corretta è la D. Ad ulteriore verifica, la risposta E porterebbe a (69*0.8)+(71*0.2)= 69.4, ovvero un’approssimazione peggiore della risposta D, che si conferma come quella corretta.
scusa il ritardo nella risposta. Mi sono consultata con Marianna, la docente di biologia, per capire meglio cosa risponderti. Allora in teoria si, secondo questo studio (https://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/acs.jpcb.6b08109) la cisteina può fare dei deboli legami idrogeno addirittura attraverso il gruppo tiolico, ma con la catena laterale di altri aminoacidi (es. asparagina, arginina, ecc…). Ma con la catena laterale di un’altra cisteina naturalmente “scatta” il ponte disolfuro. Essendo che in generale gli aminoacidi possono fare legami H tra due cisteine probabilmente la risposta alla tua domanda è si. Ma in questo caso l’esercizio si riferiva alle catene laterali di due cisteine (che è la situazione più tipica), quindi la risposta rimane il ponte disolfuro. OK spero di essere stata chiara! Quando mi addentro nella biologia faccio sempre un po’ fatica…;)
48 Comments
Ciao, questo problema mi è rimasto difficile potreste aiutarmi?
Ciao Gianluca, per la legge dei gas perfetti PV=nRT. Questo significa che se il volume si dimezza la pressione raddoppia, e se la temperatura raddoppia la pressione raddoppia . In questo caso possiamo quindi vedere che V2 è la metà di V1, quindi ci aspettiamo che la P2 sia il doppio della P1. Però c’è anche da considerare il parametro della Temperatura, che raddoppia (va da T1= 200.15 K a T2=400.15 K -sempre trasformare da C a K nei problemi con i gas-). Quindi P2 sarà 4 volte P1.
Se vuoi puoi anche provare a ricavare la risposta facendo i calcoli, sostituendo all’equazione P*V=nRT i parametri dati dall’esercizio. L’equazione impostata sarebbe: P1*V1/T1 = P2*V2/T2. Ricordati che i calcoli vanno fatti con la T in Kelvin e non in Celsius.
Fammi sapere se ti torna! 🙂
Emma
Potreste aiutarmi nel quesito numero 44 dell’immagine? Grazie
Ciao Giulia,
ti do un aiuto. Un acido ossigenato è un modo alternativo di dire “ossiacido”, che sono dei composti che si formano dalla reazione di un’anidride con acqua. Quindi devi capire qual è l’anidride tra le diverse risposte. Fammi sapere se ti torna!
Emma
Io volevo solo avvisare che sfortunatamente domani non potrò esserci alla lezione di chimica per un impegno, scusate. Mi rimetterò in carreggiata guardando poi il video online.
Okay!
Ciao, scusa il disturbo!
Potresti aiutarmi a risolvere questo quiz?
Grazie mille
Ciao Giulia, questo e’ in effetti un quesito complesso, che unisce conoscenze di chimica e di biologia. Fondamentalmente e’ il principio di Le Chatelier, ma condito in salsa bio. L’iperventilazione porta a una diminuzione della concentrazione di CO2 nel sangue (e questa era la prima difficoltà dell’esercizio, sapere che cosa provoca l’iperventilazione). Questo ti serve a capire che l’equilibrio, nel momento in cui diminuisce la CO2, si sposterà a sinistra. Questa diminuzione di CO2 porterà, per il Principio di Le Chatelier, a una diminuzione di acido carbonico (H2CO3) che verrà consumato maggiormente per sopperire alla mancanza di CO2, ma tale consumo andrà a diminuire l’acido carbonico nel sangue, rendendo il pH più basico. La risposta giusta è quindi la C, eliminando la CO2 gli equilibri si spostano verso sinistra. 🙂
Grazie mille per l’aiuto.
ora ho capito!
Ciao mi potresti aiutare?
Ciao Gianluca, questo è un bel quesito! Il problema ti chiede la resa di MgSO4, che significa capire quante moli di MgSO4 ottieni dalla reazione, e paragonarle con quante moli ti aspetteresti data la stechiometria. Come calcoliamo le moli?
Grammi/MM
Ciao! Ho provato a fare il quesito 46 di chimica (allego il testo), ho provato a leggere anche la soluzione a fondo libro ma sinceramente non ho ben capito come si risolvesse…. mi puoi dare una mano?
Ecco qua il testo:
Quanto pesa una molecola di anidride carbonica?
A) 44 x 1,67 x 10–27 kg
B) 22 x 1,67 x 10–27 kg
C) 44 x 167 x 10–17 kg
D) 44 x 0,167 x 10–35 kg
E) 4,4 x 1,67 x 10–27 kg
Mi sono persa principalmente dopo aver calcolato la MM di CO2. Grazie per l’aiuto
Ciao Ilaria, questo quesito richiede di sapere come calcolare la MM di una molecola (in questo caso la CO2) e sapere che il peso di una qualsiasi molecola (in g) è pari a 1,67x 10-27. Da li risalite alla risposta giusta è abbastanza facile. Prova a vedere se ti ci ritrovi 🙂
Ok ora si ho capito, grazie mille!
Ciao, ti chiedo un chiarimento su questo esercizio:
Un elemento presenta le seguenti energie di ionizzazione successive approssimate:
prima Ei,1 = 780 kJ/mol
seconda Ei,2 = 1580 kJ/mol
terza Ei,3 = 3200 kJ/mol
quarta Ei,4 = 4400 kJ/mol
quinta Ei,5 = 16 000 kJ/mol
sesta Ei,6 = 19 784 kJ/mol
Di quale elemento si tratta?
Sodio
Alluminio
Silicio
Cloro
Elio
Ho ragionato in questo modo: il salto lo abbiamo tra la 4 e la 5 Ei. Quindi dopo aver tolto 4 elettroni, c’è il “grande salto”. Ero indeciso tra il Si e il Cl. Il Si però dopo tre elettroni tolti, il quarto sarebbe in N=3 e quindi non mi torna. Il Cl invece, dopo aver tolto 4 elettroni, il quinto sarebbe negli orbitali s e quindi ho pensato che fosse il Cl ad avere una maggiore differenza come energia di ionizzazione per togliere il quinto elettroni.
Grazie
Luca
Ciao Luca, c’eri quasi! Il salto energetico come hai correttamente indicato avviene tra la quarta e quinta energia di ionizzazione, che significa che questo elemento ha 4 elettroni nella configurazione esterna, ovvero è un elemebto s2 p2. Eliminati i 4 elettroni esterni il quinto elettrone va preso nel livello energetico inferiore, e questo provoca il “salto”. Qual è l’unico elemento con una configurazione elettronica esterna s2p2 nella lista?
ho capito, quindi conviene sempre riportarsi alle configurazione elettronica esterna piuttosto che ragionare come ho fatto io visto che può portare a sbagliare?
Grazie mille
Ti chiedo un chiarimento anche in questo esercizio:
Aggiungendo idrossido di calcio ad una soluzione acquosa:
il pH non varia
il pH aumenta
il pH diminuisce
il pH diventerà sicuramente maggiore di 7
il pH può aumentare o diminuire a seconda del tipo di soluto già presente nella soluzione
Io avrei messo la D, perché l’acqua ha un pH di 7. Aggiungendo una base piuttosto forte ho immaginato sarebbe sicuramente stato maggiore di 7 il pH.
Grazie
Luca
Ciao Luca, questo esercizio è un po’ un trabocchetto. Il tuo ragionamento è in principio corretto (CaOH2 è una base forte) e sicuramente il pH aumenterà e tenderà al basico. Ma non sappiamo se sarà maggiore di 7 poiché il problema non ci indica il pH di partenza. Una soluzione acquosa non significa una soluzione di pura acqua ossigenata. Se la soluzione di partenza era una soluzione acquosa con pH molto acido l’aggiunta della nostra base farà sicuramente aumentare il PH, ma non sappiamo se sarà maggiore di 7. Ti torna? La risposta giusta è la B, il pH aumenta.
ho capito, grazieee
Ciao! Ho provato a risolvere il quesito 100 del libro (allego testo) ma avrei bisogno di un chiarimento:
Lo ione 3+ Gd , avente configurazione elettronica [Xe]4f7, ha proprietà paramagnetiche che
lo rendono adatto per la produzione di mezzi di contrasto per applicazioni in diagnostica.
Da cosa dipendono tali proprietà?
A) Dall’elevato numero di elettroni spaiati che caratterizzano lo stato fondamentale dello
ione 3+ Gd
B) Dal valore inusualmente elevato della carica dello ione Gd3+
C) Dalla capacità dello ione 3+ Gd di contrastare efficacemente l’azione degli ioni − OH
presenti nei fluidi biologici
D) Dalla capacità dello ione 3+ Gd di contrastare efficacemente l’azione dei radicali OH•
presenti nei fluidi biologici
E) Dal rapido decadimento dello ione 3+ Gd a dare 3+ Xe come prodotto di decadimento, con
contestuale emissione di particelle α e elettroni
Dal testo dunque deduco che lo ione Gd ha proprietà magnetiche solo se sottoposto a campo magnetico, quindi adatto per la diagnostica medica. Io ho escluso subito la E perchè se ha propr.magnetiche solo in campo magnetico non è possibile che decada in presenza del campo.
Grazie per l’aiuto!
Ciao, ho provato a risolvere questo quesito ma non l’ho capito bene… Mi daresti una mano? Grazie
Date le tre coppie di sostanze indicate di seguito, si identifichi per ogni coppia quale
sostanza presenta forze intermolecolari maggiori.
1. CH4 e CBr4
2. N2 e NO
3. CH3CH2CH2NH2 e (CH3)3N
[Si assumano temperatura e pressione standard (STP)]
A) 1: CBr4, 2: NO, 3: CH3CH2CH2NH2
B) 1: CBr4, 2: N2, 3: (CH3)3N
C) 1: CBr4, 2: N2, 3: CH3CH2CH2NH2
D) 1: CH4, 2: NO, 3: (CH3)3N
E) 1: CH4, 2: N2, 3: (CH3)3N
Ciao Ilaria, questo quesito è un po’ astioso in effetti, perché va a testare la vostra preparazione sia per il capito 3 (forze intermolecolari) sia per il capitolo 6 (derivati degli idrocarburi). Partiamo dal prinicipio: che cosa provoca delle forti forze intermolecolari? O la presenza di ponti idrogeno, o la presenza di una molecola polare che può formare un dipolo permanente. Andiamo quindi a cercare queste molecole tra le coppie date. Quella più facile da individuare è la N2 e NO. Tutte le molecole omoatomiche sono apolari, mentre tutte le molecole eteroatomiche sono polari. Quindi questo caso è facilmente risolto: NO è la molecola che può formare forze intermolecolari maggiori. Questo ci porta ad escludere tutte le risposte eccetto la A e la D. Passiamo adesso alla combinazione 3, quella delle molecole organiche. Entrambi i composti sono delle ammine, quindi che fare? La differenza è che una (CH3CH2CH2NH2) è una ammina secondaria che può formare ponti idrogeno, mentre la (CH3)3N è una ammina terziaria e come tale non può formare ponti idrogeno. Quindi la risposta giusta è la A. E come mai tra CH4 e CBr4 la molecola ri CBr4 è quella che può formare legami intermolecolari più forti? Prova a pensarci…;)
Perché il CH4 è un metano, ovvero un alcano con ibridazione sp3 che NON forma legami a idrogeno in quanto si sa che i ponti a H si formano solo fra N, O e F. La differenza di elettronegativtà, inoltre, è molto bassa, quindi deduco che la molecola forma legami covalenti. Di conseguenza, dunque, CBr4 ha forze intermolecolri molto più forti rispetto al metano.
Ci potrebbe stare come ragionamento?
Grazie ancora per l’aiuto!
Quasi;) sono entrambe molecole apolari, ma la differenza di elettronegatività del CBr4 è leggermente più alta, quindi può formare forze di London leggermente più forti del metano. 🙂
Ciao Ilaria, questo quesito è un po’ astioso in effetti, perché va a testare la vostra preparazione sia per il capitolo 3 (forze intermolecolari) sia per il capitolo 6 (derivati degli idrocarburi). Partiamo dal principio: che cosa provoca delle forti forze intermolecolari? O la presenza di ponti idrogeno, o la presenza di una molecola polare che può formare un dipolo permanente. Andiamo quindi a cercare queste molecole tra le coppie date. Quella più facile da individuare è la N2 e NO. Tutte le molecole omoatomiche sono apolari, mentre tutte le molecole eteroatomiche sono polari. Quindi questo caso è facilmente risolto: NO è la molecola che può formare forze intermolecolari maggiori. Questo ci porta ad escludere tutte le risposte eccetto la A e la D. Passiamo adesso alla combinazione 3, quella delle molecole organiche. Entrambi i composti sono delle ammine, quindi che fare? La differenza è che una (CH3CH2CH2NH2) è una ammina secondaria che può formare ponti idrogeno, mentre la (CH3)3N è una ammina terziaria e come tale non può formare ponti idrogeno. Quindi la risposta giusta è la A. E come mai tra CH4 e CBr4 la molecola ri CBr4 è quella che può formare legami intermolecolari più forti? Prova a pensarci…;)
Ciao, avrei bisogno di una mano in questo esercizio.( allego il testo di seguito)
Qual è il grado di dissociazione di un elettrolita A 3B 4 in una soluzione 2,5 M, sapendo
che la concentrazione di B–3 all’equilibrio è 0,080 M ?
A. 0
B. 1,080
C. 0,001
D. 0,100
E. 0,008
Ciao Ilaria, hai per caso uno screenshot del testo originale da inviarmi? Non sono sicura di capire bene che cosa intende il testo per A 3B 4 e B-3
Grazie mille!
Emma
Ciao, sono Giulia, .
Purtroppo non ho lo screenshot ma la formula A3B4 si riferisce ad un elettrolita composto da due elementi , in questo caso A e B con i corrispettivi numeri a pendice ad indicare il numero di atomi di quell’elemento in un molecola.
Per B-3 si intende la concentrazione di B elevata alla meno 3.
Ciao giulia,
allora se ho interpretato bene il testo tu hai 4 ioni di B e 3 di A. Il grado di dissociazione alfa si misura facendo il rapporto tra la concentrazione dello ione e la concentrazione della soluzione iniziale. Quindi il risultato sarebbe 0.08/2.5M. Attenzione però che B ha 4 ione in soluzione, quindi alfa va moltiplicato per 4. Questo dovrebbe risultare nella risposta C (0,1). La A e la B non sono possibili perchè alfa è sempre tra zero e 1 (quindi B sbagliata), e in questo caso il testo ti indica che l’elettrolita si dissocia in A e B, quindi non può essere 0. Una curiosità: è un quesito ufficiale del ministero? Perchè di solito i quesiti ufficiali hanno cifre tali che i calcoli possono essere fatti facilmente a mente.
Ciao, mi potresti aiutare in questi quesiti?
1) Una soluzione eterea per etere dietilico contiene un composto organico incognito (40 g in 300 g di
etere). Sapendo che la tensione di vapore della solu- zione è di 400 mm Hg a 20 °C e che la
tensione di vapore dell’etere è di 442 mm Hg, alla stessa tempe- ratura, individuare la massa
molecolare del composto :
A. 94 u
B. 47 u
C. 191 u
D. 188 u
E. 200 u
2) Indicare il pH di una soluzione acquosa di AlCl3 0,020 M a 25 °C, sapendo che il valore della Ka di
[Al(H2O)6]
3+ è 1,3 ·10‒5 a 25 °C:
A. 5,87
B. 9,50
C. 3,29
D. 23,6
E. 10,2
3) Indicare la massa di ossido che si è formata in una reazione in cui si brucia un campione di Mg
(0,455 g) grezzo in presenza di una quantità nota di ossigeno in eccesso (2,31 g), se dalla reazione
si ottiene solo MgO, e la massa di ossigeno non reagito è di 2,05 g:
A. 0,655 g
B. 0,755 g
C. 0,715 g
D. 0,851 g
E. 0,855 g
Grazie mille
Ciao Chiara,
partiamo dalla terza che è quella più facile. Innanzitutto il testo non è chiaro, poiché cosa intende per “ossido”? Immagino significhi ossido di magnesio, che è il prodotto. Scriviamo la reazione e bilanciamola:
2Mg + O2 —> 2MgO
la quantità di Mg metallico è 0,455 g. Possiamo quindi ricavare il numero di moli di Mg usate nella reazione, che è 0,455/24 (il PM del Mg, che non è provvisto come dato). Questo ti da un risultato di 0,02 moli. Essendo che la reazione ci dice che a 2 quantità di Mg corrispondono 2 quantità di MgO, possiamo ricavare il numero di moli di MgO che sarà uguale, ovvero 0.02. A questo punto troviamo la massa in g del MgO, che sarà 0,02 * (24+16), che è il peso molecolare dell’ossido di magnesio. Questo ci da un risultato di 0,715 g, ovvero risposta C.
Vorrei sottolineare due cose: innanzitutto che il dato sull’ossigeno per come è impostato il problema è inutile. Ci sarebbe stato utile sapere la quantità dell’ossigeno in eccesso se avesse chiesto la quantità in g totali che restano alla fine della reazione (quindi O2 non reagito + MgO). Ma il problema chiede solo l’ossido (di Mg?). Quindi quel dato non ci serve. Inoltre l’O restante è facilmente ricavabile dal bilanciamento dell’equazione, quindi quel dato è inutile anch’esso.
Secondo punto da notare è che non ti venivano date le masse atomiche del Mg e dell’O. Mentre per l’O è comune non darla, di solito il Mg (24 u) viene dato.
In generale sconsiglio sempre di esercitarsi troppo su esercizi non ufficiali: sono spesso pieni di errori, le spiegazioni sono fatte male, non seguono il programma ufficiale e vi fanno venire il mal di testa per niente. 🙂
Giulia,
ma per qualche insondabile motivo continuo a chiamarti con il nome di qualcun’altro…scusami tanto. Dev’essere l’anzianità e il caldo. Ti giuro che so chi sei e che so che sto rispondendo a Giulia! 😉
Ciao Giulia,
ora passiamo al quesito 1. Innanzitutto credo che questo non sia un test ufficiale, perchè usa delle formule non include nel programma. Cercate sempre di usare i test ufficiali, poichè spesso quelli inventati non aiutano a focalizzarvi sugli argomenti che vi chiederanno all’esame. In questo testo per esempio le formule usate non sono quelle di riferimento, e non vi da un dato (la formula dell’etere dietilico) che secondo me andava data, visto che di solito le formule che il test si aspetta che voi sappiate sono solo relative agli alcani principali e non ai loro derivati complessi. Detto questo, procediamo:
Il problema ci chiede di trovare la massa molecolare del composto organico (di massa nota uguale a 40 g) disciolto in etere dietilico (la cui formula non viene data, ma che è necessario sapere per la risoluzione del quesito ed è C4H10O). L’unico modo per trovare la MM di questo composto è ricavarne il numero di moli, quindi lo scopo del problema è quello di trovare il numero di moli di soluto. Come facciamo?
La formula che devi usare è una formula alternativa della tensione di vapore, che mette in relazione la tensione di vapore (P) con la frazione molare (X). In particolare essa dice che P soluzione = P solvente * X solvente (1). Poi ti serve una formula che metta in relazione la X solvente con le moli. La formula è X solvente = n moli solvente/(n moli solvente + n moli soluto) (2). Nota che questa formula è nient’altro che la definizione di frazione molare, ovvero il rapporto tra le moli di soluto o solvente fratto le moli totali in soluzione.
Procedendo con i calcoli, risolvendo la (1):
X solvente = P soluzione /P solvente= 400/442 = 0.90
Sostituendo il valore di X nella (2) otteniamo:
0.90= n solvente/(n solvente + n soluto) (3)
Prima di procedere dobbiamo trovare le moli di solvente. Il problema ci dice che l’etere dietilico è presente in massa pari a 300 g. Possiamo quindi trovarne le moli applicando la solita formula n= m(g)/MM (g/mol). La MM dell’etere dietilico è calcolabile sapendo la formula e le masse atomiche di ciascun elemento. La formula non veniva data ma è C4H10O, che significa MM= (12*4)+(10*1)+16=74
Quindi n solvente= 300 g/74 g/mol = 4.05 moli
A questo punto sostiuiamo questo dato nella (3) e otteniamo:
0.90= 4.05/ (n soluto + 4.05)
Risolvi per n soluto e ti viene n = 0.44 moli
A questo punto trovare la MM del soluto è semplice. Fammi sapere che risultato ti viene 🙂
Ciao, io avrei bisogno di chiarimenti sui seguenti esercizi della simulazione 3: 35,38,43
Grazie e a domani
Ciao Emma, ti chiedo gentilmente se domani a lezione possiamo vedere l’es.413 del libro sul pH (allego testo):
In un matraccio contenente 400 mL di acqua distillata, vengono trasferiti 25 mL di una soluzione
0,4 M di NaOH e 75 mL di una soluzione 0,2 M di HCl. Quale tra i seguenti è il valore corretto del
pH della soluzione risultante?
A) 12
B) 2
C) 4
D) 1
E) 7
Ciao Emma, volevo chiederti la soluzione dell’esercizio 50 sulle soluzioni tampone che ci hai lasciato. Grazie
Ciao Leonardo,
allora in generale un aumento del volume DIMINUISCE sempre il potere tamponante. Quindi sicuramente non potevano essere la C, la D e la E. Però la soluzione tampone mantiene il pH invariato, quindi la risposta giusta sarà la B. Attenzione che il problema ti specifica che l’aumento del volume è del 10%, quindi un aumento moderato. In generale il potere tampone funziona bene fino a quando le quantità di acido o base aggiunti rimangono inferiori alle quantità di acido e base presenti (quindi una diluizione di solo il 10% è tollerata). Nel caso queste non ti fossero indicate puoi tenere a mente come regola generale che il potere tamponante si esaurisce se il il rapporto tra l’acido e la base è più alto di un fattore 10.
Ciao Emma, ti chiedo una cosa sul calcolo del pH. Nel caso facendo i calcoli ci viene una concentrazione di H+ di 0.05 e ci chiede di calcolare il pH, dobbiamo fare -log0.05. Che può essere scomposto in -(log5 + log0.01) quindi -(log5 -2) quindi -lo5 +2. Se i risultati sono vicini tipo 0, 1.3 e 0.7 come facciamo senza calcolatrice a beccare il risultato corretto senza sapere il log5?
Grazie
Luca
Ciao Luca,
una concentrazione di [H+] pari a 0.05 significa un pH intorno a 2. Questo perchè 0,05 è come dire 5*10(-2), e puoi usare l’esponente della potenza di 10 per intuire l’ordine di grandezza del pH (in questo caso è 10(-2), esponente cambiato di segno = 2). A quel punto cerca tra le soluzioni il pH più vicino a quella cifra, in questo caso 1,3.
Ok grazie ho capito
Ciao, non sono riuscita a svolgere questi due problemi durante la simulazione 4, protesti aiutarmi? Grazie
Ciao Chiara,
allora per quanto riguarda l’esercizio 39:
La reazione bilanciata è Ca3P2 + 6H2O –> 3Ca(OH)2 + 2PH3 . Dal momento che l’acqua è in eccesso
il rapporto tra le moli di Ca3P2 e PH3 è 1:2, vale a dire che nella reazione si produrrà un numero di
moli di PH3 doppio rispetto a quello di Ca3P2 che reagiscono. Il numero di moli di Ca3P2 è pari a 18 /
182.2 = 0.1 moli (approssimazione ottenibile senza calcolatrice). Per cui si produrranno 0.1∙2=0.2
moli di PH . In condizioni TPS una mole di gas ideale occupa il volume di 22.4 litri, per cui il volume
di PH3 prodotto sarà 0.2∙22.4=4.48 litri, approssimativamente. La risposta corretta è quindi la E.
Per quanto riguarda il 40 (un po’ più complesso effettivamente) invece:
9 mg di HCl corrispondono a 36∙ (10 -3)/36 = 10-3 moli (il -3 è l’esponente). 20 mg di NaOH corrispondono invece a 20∙ (10 -3 )/ 40 = 0.5∙10-3 moli. Dal momento che HCl e NaCl sono rispettivamente un acido e una base
molto forti, si avranno in soluzione 10-3 moli di ioni H + e 0.5∙10 -3 moli di ioni OH- . Rimarrà quindi un
eccesso di (1-0.5) ∙10 -3 = 0.5∙10 -3 = 5∙10-4 moli di ioni H + in 1 litro di soluzione (non tenendo conto
del volume dell’acido e della base aggiunti, trascurabili ai fini del calcolo). Il pH della soluzione sarà
quindi uguale a – Log (5∙10 -4 ) . Senza calcolatrice si può prevedere che il risultato sarà un numero
compreso tra 3 e 4 (3.3 più precisamente). La risposta corretta è quindi la D, compreso tra 2 e 4.
Ciao,
Vorrei avere un chiarimento sull’es.35 della simulazione 4. Io avevo messo la E perché, secondo me, essendo la massa del Gallo pari a 69 avesse un alta percentuale di Ga69.
Potresti aiutarmi a capire meglio come mai è la D e non la E? Grazie
Ciao Ilaria,
la risposta è la D poichè la D se fai il calcolo è corretta. Mi spiego meglio: La massa atomica media di un elemento corrisponde alla media pesata delle masse atomiche dei suoi diversi isotopi, con un peso proporzionale alla loro frequenza relativa. Se 69 Ga e 71 Ga fossero presenti con la stessa frequenza, entrambi 50%, la massa atomica media dovrebbe coincidere con la media aritmetica dei pesi atomici dei due isotopi, vale a dire (69 + 71) / 2 = 70 u. Poiché la
massa atomica media è invece di 69.7 u, inferiore a 70 u, possiamo da subito escludere la risposta
A e, osservando che deve risultare più abbondante l’isotopo 69 Ga rispetto a 71 Ga, anche le risposte
B e C.
A questo punto puoi provare a fare i calcoli eseguendo la media pesata con i dati delle risposte D ed E. Se si prova a verificare la risposta D (la più plausibile vista la differenza di 0.3 della massa
media rispetto al valore di 70) si ottiene (69*0.60)+ (71*0.4) = 69.8. Tenendo conto dell’approssimazione delle risposte, la
risposta corretta è la D. Ad ulteriore verifica, la risposta E porterebbe a (69*0.8)+(71*0.2)= 69.4, ovvero un’approssimazione peggiore della risposta D, che si conferma come quella corretta.
Ciao, ti chiedo se in questo caso oltre al legame disolfuro si potrebbe formare anche un ponte H tra NH e CO di due cisteine.
11.Che tipo di legame chimico può unire due cisteine non adiacenti appartenenti alla stessa catena polipeptidica?
Legame ionico
Legame dativo
Ponte disolfuro
Ponte a idrogeno
Legame peptidico
Grazie
Luca
Ciao Luca,
scusa il ritardo nella risposta. Mi sono consultata con Marianna, la docente di biologia, per capire meglio cosa risponderti. Allora in teoria si, secondo questo studio (https://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/acs.jpcb.6b08109) la cisteina può fare dei deboli legami idrogeno addirittura attraverso il gruppo tiolico, ma con la catena laterale di altri aminoacidi (es. asparagina, arginina, ecc…). Ma con la catena laterale di un’altra cisteina naturalmente “scatta” il ponte disolfuro. Essendo che in generale gli aminoacidi possono fare legami H tra due cisteine probabilmente la risposta alla tua domanda è si. Ma in questo caso l’esercizio si riferiva alle catene laterali di due cisteine (che è la situazione più tipica), quindi la risposta rimane il ponte disolfuro. OK spero di essere stata chiara! Quando mi addentro nella biologia faccio sempre un po’ fatica…;)